Ingredienti classici, abbinamenti inattesi, risultati sorprendenti. Qualche esempio: di fronte al ritorno modaiolo della “cacio e pepe”, lui propone un “risotto cacio e caffè con animelle e scampi”. Nel suo piccolo locale aggrappato alla montagna…
Impegnatevi per trovarlo, perché è nascosto. Ma vale la pena di scoprire questa cucina d’autore in un locale raccolto di tipo rustico-chic con muri in pietra, arredi di design e una splendida vetrata con vista valle.
Sul cibo, il locale ricorda Italo Calvino: “I classici – sosteneva – sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti”. La cucina di Corrado Fasolato è esattamente così: ingredienti classici, abbinamenti inattesi, risultati sorprendenti. Qualche esempio: di fronte al ritorno modaiolo della “cacio e pepe”, lui propone un “risotto cacio e caffè con animelle e scampi”. Nel suo piccolo locale aggrappato alla montagna, per dirla con Fabrizio De Andrè il cuoco va in direzione ostinata e contraria. Ha perfino fuso due ricette classiche venete, quella dei bigoli olio e sardea e quella dell’aglio e olio creando i bigoli verdi (ottenuti dalla clorofilla del prezzemolo) presentati con aglio, olio e gò, che è il nome dialettale del gozzo, pesciolino di laguna. Prima delle fettuccine di seppia alla carbonara, che stupiscono per leggerezza, provate l’antipasto di merluzzo, sedano e cioccolato bianco. Chi l’avrebbe immaginato? Lui sì. Altre volte si diverte a rovesciare le aspettative, come nel caso degli aperitivi come il Rossini di scampi e il moijto di scampi. Servizio di grande cortesia ed efficienza grazie alla moglie Paola, che governa anche una cantina di 1400 etichette.